(di Mirella Spaziano)
I risultati del primo turno: Piero
Castrataro (centrosinistra) 41,66% e Gabriele Melogli
(centrodestra) 42,88, annunciavano un ballottaggio all'ultimo
voto, invece non è andata così. Castrataro, 46 anni ingegnere
nucleare, ha trascinato l'elettorato imponendosi sull'avversario
già dopo un'ora dallo scrutinio. Non hanno fatto la differenza i
candidati delle liste: 7 a sostegno di Melogli e 5 per
Castrataro. Al ballottaggio non c'è stata storia: Castrataro ha
superato il 57% travolgendo l'ex sindaco. A nulla, inoltre, è
valso l'appoggio dichiarato di FdI a Melogli, partito che non
era entrato nella coalizione di centrodestra nel primo turno,
appoggiando la candidatura di Cosmo Tedeschi. Un appoggio, per
altro, palese solo per il coordinatore regionale di FdI, Filoteo
Di Sandro, perché il consigliere regionale del partito, Michele
Iorio anche ex governatore del Molise, non si è apertamente
dichiarato a favore di Melogli. Anzi, Iorio aveva chiesto, fino
all'ultimo momento, un cambio di passo rispetto alla politica
del presidente della Regione, Donato Toma, sceso in campo più
volte al fianco di Melogli durante la campagna elettorale. Un
connubio che gli elettori di Isernia non avevano gradito,
soprattutto dopo la presentazione del Piano sanitario con i
tagli all'ospedale della città. Dall'altra parte la coalizione
del centrosinistra con Piero Castrataro che ha messo insieme Pd
e Movimento Cinque Stelle, Partito Socialista e Sinistra
Italiana, la civica 'Isernia Futura' e Volt. Castrataro non ha
cercato accordi o apparentamenti con le liste del terzo
candidato: Cosmo Tedeschi escluso dal ballottaggio. Negli ultimi
15 giorni il suo messaggio è stato: "Noi siamo alleati con i
cittadini". Ha trascinato soprattutto i giovani, molti sono
rientrati dalle sedi universitarie per "votare Castrataro", del
resto lo hanno dichiarato in uno spot postato su tutti i social
che, per la coalizione di centrosinistra, sono stati molto
utilizzati durante la campagna elettorale.
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