"Purtroppo il 31 ottobre 2002 ha segnato la vita di tutti noi di San Giuliano di Puglia, una piccola comunità serena, come ce ne sono tante in Italia, e oggi, a distanza di 19 anni, la ferita è ancora aperta e difficilmente si potrà rimarginare". Così oggi Giuseppe Ferrante, sindaco del paese molisano dove la mattina del 31 ottobre 2002, con il terremoto di magnitudo 5.4 alle 11:32, crollò la scuola 'Jovine', provocando la morte di 27 bambini e della maestra Carmela Ciniglio.
Oggi per San Giuliano di Puglia (Campobasso) è il giorno della memoria. "Intere generazioni sono state strappate ai loro affetti e tanti ragazzi portano addosso i segni di quella sciagura - prosegue il sindaco -. Noi adulti saremo sempre in debito morale verso questi piccoli angeli che non siamo stati in grado di proteggere e il modo migliore per ricordarli è che il loro sacrificio non sia stato vano. Proprio da questa tragedia è iniziato un percorso finalizzato alla sicurezza degli edifici scolastici in Italia, che ad oggi, secondo i dati della Protezione Civile, ha portato alla verifica sismica di oltre 2.300 edifici scolastici e al finanziamento di 255 interventi di adeguamento sismico. Questi dati sono incoraggianti - conclude - ma la strada da percorrere è ancora tanta, tutto ciò ci fa ben sperare per un futuro sicuro per i nostri bimbi".
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