La storia della millenaria
Pontificia fonderia Marinelli di (Agnone) sulle pagine del New
York Times. Un articolo di Roberto Salomone, corredato da foto,
racconta le varie fasi della lavorazione delle campane. "Il
tempo non si ferma quando si entra in bottega, come la famiglia
chiama la fonderia - scrive Salomone - ma sicuramente rallenta.
Ci vogliono dai tre ai quattro mesi per fondere una campana in
bronzo e i 15 operai della fonderia usano lo stesso processo
tradizionale a cera persa per ciascuna delle circa 100 campane
che producono all'anno. Viene creato un nucleo di mattoni,
ricoperto di argilla, quindi cerato e rifinito con un altro
strato di argilla. Una volta che la cera si è sciolta, lo spazio
rimanente diventa lo stampo. La luce nella fonderia sembra viva
durante la colata di una nuova campana, un processo chiamato
fusione. In questo giorno particolare, gli artigiani sono stati
illuminati dallo splendore del metallo incandescente e un
sacerdote locale, a cui era stato chiesto di benedire il
processo, ha spruzzato su di loro l'acqua santa. È nata una
campana".
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