"Stiamo vivendo uno shock
energetico senza precedenti, come non si era mai visto. Basti
pensare che si è passati da un costo del 5 per cento del
fatturato in un'azienda al 20 per cento e, in alcune realtà del
settore alimentare, le ricadute sui conti sono ancora più alte
a causa di consumi di energia più alti".
Così, all'Ansa, il Presidente dell'Associazione industriali del
Molise Vincenzo Longobardi che lancia l'allarme sulle difficoltà
in cui versano le imprese ed invita gli amministratori regionali
a scelte puntuali e ad intercettare le opportunità che stanno
per arrivare dai fondi Pnrr ed europei.
"Tutto questo si traduce in una spinta inflattiva del 15 per
cento che, in parte, stiamo già vedendo sugli aumenti della
pasta - prosegue Longobardi -. Questa è una situazione nella
quale le aziende energivore, ovvero quelle imprese che
consumano molta energia, sono in apnea e non può durare ancora a
lungo perchè i rischi sono la chiusura. La spinta inflattiva o
si scarica sui prezzi oppure deve essere assorbita dalle aziende
che, considerando la pandemia che stiamo vivendo, non ce la
fanno. Si rischia che molte realtà restano per strada. Questa
situazione ha bisogno di risposte dalla politica puntuali, non
occasionali.
"Per il Presidente Longobardi:"Chi in questo momento si sta
riprendendo è il settore dell'edilizia grazie al bonus 110. Si
sta lavorando fortunatamente e il comparto usciva da una
situazione drammatica. Il settore alimentare, anche, sta
incrementando ma è frenato dall'aumento dei costi tra energia e
materie prime. In realtà abbiamo bisogno che tutti i
finanziamenti del Pnrr e fondi europei che si stanno per aprire
devono essere indirizzati in modo molto oculato su questi
aspetti. Non possiamo permetterci il lusso di sprecare risorse.
In questo scenario è difficile attrarre nuove realtà
produttive".
Longobardi auspica politiche mirate.
"Bisogna spingere sul manifatturiero sul modello delle Marche -
conclude - dove questo settore è molto forte come l'alimentare
a kmzero.E' chiaro che sono fondamentali le infrastrutture.
Abbiamo necessità di rivitalizzare i consorzi per renderli
competitivi. Abbiamo zone del centro e alto Molise isolate Il
problema è il trasporto pesante, ci vogliono strade veloci per
arrivare sul Tirreno. Nel Consorzio di Termoli ci sono
infrastrutture degli anni 80".
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