Il Giudice per le udienze
preliminari di Larino, a conclusione dell'udienza ed aver
ascoltato le tesi di accusa e difesa, ha deciso per il
proscioglimento "perchè il fatto non sussiste" di cinque medici
del Basso Molise accusati di truffa per l'attività di
volontariato gratuita svolta durante il tempo libero.
Gli operatori, di cui gran parte sono sanitari del San Timoteo
di Termoli, erano finiti in un'indagine dei Carabinieri del
Nucleo Antisofisticazione partita da Isernia, per aver prestato
attività di supporto fuori dall'orario ospedaliero o di attività
per le associazioni Avis e Fratres, che si occupano della
raccolta di sangue ed emoderivati.
Nel procedimento incardinato nel Palazzo di giustizia larinese,
l'Asrem si è costituita parte civile con richiesta di
risarcimento danni morali. L'ipotesi contestata ai "camici
bianchi" era di truffa per aver indebitamente percepito
l'indennità per il rapporto di esclusiva.
"I medici erano tutti professionisti che, per affinità
ideologica, avevano deciso di impiegare buona parte del proprio
tempo libero per svolgere attività di supporto alle associazioni
impegnate nella raccolta del sangue, senza tra l'altro chiedere
ed ottenere compensi - spiega il penalista termolese Antonio De
Michele difensore degli imputati -. Il processo ha avuto
rilevanti implicazioni in punto di diritto. La decisione è di
non luogo a procedere ".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA