"Il numero chiuso per l'accesso
alla professione medica e odontoiatrica, istituito oltre tre
decenni addietro perché già presenti sottoccupazione e
disoccupazione medica, più che abolito andrebbe inserito in
un'adeguata e necessaria programmazione delle necessità future".
Lo ha detto, interpellato dall'ANSA, il presidente dell'Ordine
dei medici di Campobasso, Giuseppe De Gregorio. "La sua
eliminazione, in aggiunta - ha spiegato - comporterebbe una
scadente o impossibile offerta formativa da parte delle facoltà
di Medicina verso gli studenti, sia del corso di laurea che di
quello di specializzazione. In estrema sintesi - ha concluso De
Gregorio - il numero chiuso è uno strumento veramente efficace
se nel tempo viene riformulato in base alle diverse variabili
che caratterizzano le necessità nel campo delle cure mediche e
specialistiche". Questo argomento è stato posto all'attenzione
della Conferenza delle Regioni dal presidente della Regione
Liguria, Giovanni Toti, che ha proposto l'abolizione in quanto
il numero chiuso rappresenta "un tappo vero e proprio nella
programmazione delle nuove assunzioni sanitarie".
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