"Qualunque sia il prezzo della
benzina che vi viene chiesto di pagare, ricordate che al
benzinaio vengono sempre e solo 3,5 centesimi di euro a litro,
qualunque sia il prezzo, e con quei 3,5 centesimi deve pagarsi
tutti i costi, le tasse, la previdenza e, forse, remunerare il
proprio lavoro". Così, Roberto Cimini, presidente regionale in
Molise della Federazione italiana gestori impianti carburanti
(Figisc) di Confcommercio, interviene sulla crisi determinata
dall'impennata dei prezzi di carburanti. ."La categoria dei
gestori - spiega - è penalizzata da questa crisi quanto lo è il
consumatore. Era già provata dalla prolungata stagione della
pandemia, con una drastica perdita di vendite, poi è arrivato il
costo dell'energia elettrica, che già prima dei rincari valeva
un 20-25 % dei nostri costi, infine ora l'aumento della merce
che vendiamo con un enorme incremento della nostra esposizione
finanziaria verso il fornitore e delle spese delle commissioni
bancarie. Il benzinaio - sottolinea Cimini - lavora a margine
fisso non già a percentuale sul valore del prodotto, così sono
fatti i contratti in questo settore. Vuol dire che ogni
situazione che aumenta i costi taglia ulteriormente il nostro
piccolo margine e porta inevitabilmente a un forte segno
negativo della gestione economica".
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