"Decine di migliaia, in Abruzzo
e Molise, le lavoratrici e i lavoratori esposti al rischio
continuo di licenziamento a causa del venir meno della clausola
sociale, ovvero dell'obbligo per le ditte che subentrano nella
gestione degli appalti di riassumere tutto il personale
precedentemente impegnato". Così, nel corso di una conferenza
stampa a Pescara, il segretario generale della Cgil Abruzzo
Molise, Carmine Ranieri, e quello della Filcams Cgil Abruzzo
Molise, Lucio Cipollini, a proposito del Ddl Appalti, discusso e
approvato di recente in Senato.
"Il testo, sebbene veda alcune importanti conferme di norme a
tutela dei lavoratori e delle lavoratrici del settore - dicono i
segretari introduce la facoltà, e non l'obbligo (previsto,
invece, dall'attuale normativa), di inserire clausole sociali
nei bandi di gara. Una configurazione del dettato normativo che,
se confermata, avrà ricadute pesantissime per le lavoratrici e
lavoratori che operano negli appalti di servizi ad alta
intensità di manodopera, lavoratori 'deboli', occupati in
comparti spesso essenziali: ospedali, strutture socio-sanitarie,
scuole, ministeri, uffici pubblici. Non è ammissibile che il
decisore politico, con la 'giustificazione' della
semplificazione, depotenzi regole e liberalizzi a danno delle
lavoratrici e dei lavoratori".
"Nelle Regioni Abruzzo e Molise - sottolineano i due
sindacati - sono decine di migliaia le lavoratrici ed i
lavoratori che operano negli appalti di enti pubblici: Regione,
Comuni, Sanità, Giustizia. Lavoratrici e lavoratori che vivono
in uno stato di costante precarietà servizi essenziali come
pulizia e sanificazione, mense, servizi di vigilanza e
portierato. Il venir meno della clausola sociale, ovvero
dell'obbligo per le ditte che subentrano nella gestione degli
appalti di riassumere tutto il personale precedentemente
impegnato, esporrebbe lavoratrici e lavoratori al rischio
continuo di licenziamento".
Le due sigle annunciano di aver coinvolti i parlamentari
eletti nelle due regioni "affinché intervengano nella
discussione del testo che ci sarà prossimamente alla Camera".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA