"L'approvazione del Distretto dell'olio evo molisano rappresenta un formidabile strumento per lo sviluppo del Molise che potrà così diventare una regione produttrice di un olio a residuo zero e in parte biologico in possesso di tutti i requisiti per la commercializzazione in Italia e nel mondo".
Così l'imprenditore Luigi Di Majo, presidente del Consorzio Tump (Turismo Università Medicina e Paesaggio) e del Comitato Promotore del nuovo organismo, presentato oggi in Comune a Termoli.
Presenti il sindaco Francesco Roberti, gli esponenti del
Consorzio Tump Mario Pietracupa e Antonio D'Aimmo, il presidente
dell'Associazione Nazionale della Città dell'Olio Michele
Sonnessa e il vice Nicola Malorni, Antonio De Cristofaro
dell'Unimol e responsabile del Comitato Scientifico del
Distretto, il presidente della Cooperativa Olearia Larinese
Alessandro Patuto e Pasquale Di Lena cultore dell'olivicoltura,
ideatore e ambasciatore delle Città dell'Olio.
"Particolare Importanza avrà il distretto per lo sviluppo
dell'occupazione specialmente di molti giovani chiamati a
ristrutturare antichi uliveti e a rendere remunerativi quelli
vecchi e spesso abbandonati - prosegue Di Majo - Si prevede
anche l'abbellimento del paesaggio con tante colline ricoperte
da ulivi che, oltre a produrre un olio prezioso, renderanno più
salubre l'aria perché l'ulivo è la pianta che assorbe più
anidride carbonica. Bisognerà coinvolgere migliaia di persone,
specialmente giovani chiamati a impegnarsi nella produzione e
vendita del prodotto. I finanziamenti sono disponibili con fondi
europei e nazionali ma vi è necessità di impegnarsi per
elaborare progetti e renderli operativi".
L'obiettivo del progetto è la produzione di un olio di
elevata qualità sia dal punto di vista della salubrità, ovvero a
residuo zero, sia dal punto di vista del gusto, con le varietà
autoctone molisane.
Per l'Assessore regionale all'Agricoltura Nicola Cavaliere
"l'auspicio è che tale iniziativa possa essere da esempio per la
nascita a catena di altri distretti del cibo in Molise. C'è una
legge regionale che offre un solido punto di riferimento e c'è
una terra ricca di tesori gastronomici e prodotti di elevata
qualità, non mancano di certo le opportunità".
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