"Un'aberrazione democratica nel
metodo e nel merito". Così la capogruppo del Pd in Consiglio
regionale, Micaela Fanelli, commenta "il colpo di mano della
maggioranza di centrodestra che con un emendamento presentato
fuori tempo massimo, in sede impropria come il bilancio, ha
cambiato la legge elettorale a vantaggio esclusivo dei
consiglieri in carica nei partiti maggiori". "Con lo sbarramento
al 5% - osserva l'esponente dem - si avvantaggiano i partiti e
le coalizioni più grandi, con buona pace del pluralismo
democratico della società molisana, dei diritti di
rappresentanza, della possibilità di tutti, soprattutto dei
piccoli partiti e movimenti, di poter accedere ai seggi del
Consiglio regionale. Un golpe in piena regola, perpetrato da
una maggioranza di centrodestra, e che rappresenterà la sua
pietra tombale, un boomerang che gli elettori molisani
scaglieranno contro i consiglieri che così facendo, pensano di
poter mettere a tacere partiti minori e movimenti civici. Lo
diciamo da rappresentanti di un partito che probabilmente si
avvantaggerà di questa norma: oggi si è stracciata, ancora una
volta, la democrazia. Oggi il presidente della Regione, Donato
Toma e i suoi consiglieri - conclude Fanelli - hanno scritto la
pagina più deprecabile e più detestabile della peggior
legislatura della Regione Molise".
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