Isernia ha ricordato i giudici
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e tutte le vittime di mafia
e in servizio, con un evento voluto dal Sap della Polizia di
Stato dal titolo: 'Tutti insieme siamo capaci'. Nell'Auditorium
'Unità d'Italia' sono stati ricostruiti i fatti del 1992 da chi
li ha vissuti direttamente: Antonio Vullo, poliziotto della
scorta del giudice Borsellino e unico superstite della strage,
in collegamento video da via d'Amelio.
Vullo ha raccontato ai rappresentanti delle istituzioni dello
Stato, presenti in platea, e soprattutto alle delegazioni di
studenti, di tutte le scuole della città, cosa accadde il 19
luglio del 1992. Tra gli ospiti, al tavolo dei relatori, anche
Giovanni La Perna, dirigente sindacale della Polizia di Stato
intervenuto in via d'Amelio subito dopo la terribile
deflagrazione che mise fine alla vita del giudice Borsellino e
della sua scorta.
Il Procuratore capo di Isernia, Carlo Fucci, ha condiviso il
suo ricordo del 23 maggio 1992, quando la mafia uccise il
giudice Falcone e la sua scorta: "Ero a lavoro, nella Procura di
Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove sono stato per 30 anni.
Fu qualcosa di tremendo che, purtroppo, sotto certi aspetti
temevamo, ma non in quel modo così eclatante. L'impegno di
Falcone al Ministero della Giustizia lo aveva reso ancora più
pericoloso per la criminalità organizzata, per le iniziative
legislative che stava sostenendo, per il supporto che dava a noi
magistrati sul territorio. Dopo quei sacrifici umani è iniziato
un percorso di cambiamento con le modifiche legislative che
hanno contribuito, in maniera determinante, a raggiungere tanti
risultati sul versante della lotta alla criminalità organizzata,
la criminalità economica e, per certi riflessi, anche per la
criminalità comune. Purtroppo, non si può dire che tutto è
risolto. E' una lotta continua nella quale vive il ricordo di
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e non solo, e vive il loro
impegno che spinge le nuove generazioni a credere nello Stato e
nella possibilità che lo Stato vinca".
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