"L'atavica carenza di personale
infermieristico, medico e ausiliario negli ospedali molisani, il
debito sanitario che aumenta nonostante i tagli alla sanità, il
funzionamento di alcuni reparti ad intermittenza, stanno
portando alla morte di interi reparti e presidi ospedalieri e
mettendo ulteriormente a rischio il diritto alla tutela della
salute dei cittadini". Lo afferma la segretaria regionale della
Uil, Tecla Boccardo. "Tutto questo marasma - spiega la
sindacalista - genera un arretramento del territorio in termini
sociali, civili ed economici. In Molise la sanità è la più
grande azienda e ogni euro speso per la sanità molisana produce
reddito al Molise", mentre "ogni euro per la mobilità passiva
produce reddito e posti di lavoro per le altre regioni. Per
questo - prosegue - diciamo basta a questo sistema con
l'eliminazione del commissariamento che è stato solo un
fallimento per la nostra regione, come certificato anche dalla
Corte dei Conti. Oggi l'aumento delle risorse del fondo
sanitario e le risorse del Pnrr ci potrebbero essere d'aiuto.
All'interno di una adeguata riorganizzazione strutturale del
sistema sanitario regionale, con il potenziamento della medicina
territoriale e l'integrazione funzionale tra pubblico e privato
accreditato, in un sistema a rete unico governato dal sistema
pubblico, la carenza di personale resta purtroppo il maggior
punto di caduta da sanare per uscire dal piano di rientro. La
mancanza di personale - osserva Boccardo - seppur abbia
determinato nel breve periodo un risparmio di costi, è una delle
cause principali della generazione del debito perché crea
disservizio e non dà risposte, spingendo l'utente a rivolgersi
presso altre strutture fuori regione, incrementando la mobilità
passiva".
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