"Ho inviato alla Regione Molise e
ai Carabinieri Forestali di Isernia una Pec, richiedendo in via
d'urgenza il sequestro dell'abete che dovrebbe essere tagliato
la prossima settimana". Lo scrive, in un post su Facebook, il
fotografo naturalista Dario Rapino, riferendosi all'abete bianco
di Monte Castel Barone - località di Agnone (Isernia) dove sorge
un'abetaia - individuato per il tradizionale addobbo natalizio
di Piazza San Pietro e che sarà donato dal Comune di Rosello,
paese in provincia di Chieti.
"Detto albero - spiega Rapino - alto 30 metri e con età
stimabile in circa 200 anni, alla luce delle rilevazioni
geolocalizzate con gps, trovasi in territorio di Agnone,
precisamente alle coordinate 41,86468° N e 14,37595° E". "Dalle
notizie apprese - prosegue Rapino - le procedure autorizzative
per il taglio sarebbero incerte e confuse, poiché il sindaco di
Agnone nulla ha saputo riferire in merito, mentre quello di
Rosello avrebbe fatto riferimento a un'autorizzazione concessa
pochi giorni fa dalla Regione Abruzzo (che non ha confermato la
circostanza, trattandosi di un albero posto al di fuori della
propria competenza amministrativa) e anche
(contraddittoriamente) dalla Comunità Montana Alto Molise, la
quale, tuttavia, non avrebbe alcun potere al riguardo, essendo
noto che i tagli boschivi possono essere autorizzati solo
dall'Ente Regione Molise".
Secondo Rapino, che si è recato nell'abetaia e ha fotografato
l'albero, "l'abete è già stato delimitato e sono già state poste
in essere le operazioni preliminari per il taglio, che è
pertanto imminente". Chiede quindi alla Regione Molise e ai
carabinieri Forestali di agire con estrema urgenza, "soprattutto
in ragione della circostanza che trattasi di specie sottoposta
agli speciali vincoli della Direttiva Habitat Cee e che trovasi
ricompresa in zona Sic, con quanto ne consegue in termini di
preliminari valutazioni eco-ambientali".
Anche il Wwf è intervenuto la settimana scorsa chiedendo di
non abbattere l'abete bianco né altri piccoli alberi da
utilizzare per gli addobbi in Vaticano, paventando i rischi per
l'ecosistema.
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