Colpo di scena questa mattina
all'udienza preliminare per il 'delitto di Natale' a Campobasso.
Il sostituto procuratore Elisa Sabusco ha contestato a Gianni De
Vivo, accusato dell'omicidio di Cristian Micatrotta, anche la
premeditazione, richiesta sollecitata anche dalle parti civili.
I legali dell'imputato avevano chiesto il rito abbreviato, ma a
questo punto si va verso un processo con rito ordinario in Corte
d'Assise. Il giudice Roberta D'Onofrio ha aggiornato l'udienza,
per la decisione sul rinvio a giudizio, al prossimo primo
dicembre. De Vivo, difeso dagli avvocati Mariano Prencipe e
Giuseppe Stellato, era presente in aula, così come erano
presenti alcuni familiari della vittima.
In sette si sono costituti parte civile: i genitori di
Micatrotta e le due sorelle (assistiti dall'avvocato Roberto
D'Aloisio), i due fratelli e la compagna della vittima
(assistiti dagli avvocati Fabio Albino e Domenico Fiorda).
Sempre oggi si è discussa anche la posizione di Alessio
Madonna, cognato della vittima, presente la sera dell'omicidio
in via Vico e che deve rispondere del reato di rissa. L'uomo,
difeso dall'avvocato Nicolino Cristofaro, sarà giudicato con il
rito abbreviato sempre il prossimo primo dicembre. L'omicidio
avvenne la sera del 24 dicembre del 2021 quando, per questioni
legate alla droga, De Vivo al culmine di una lite colpì con una
coltellata Cristian Micatrotta.
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