Con 8.997 imprese registrate, di cui 8.139 attive, il Molise si conferma la regione italiana con il più alto tasso di femminilizzazione, pari al 27,2%, rispetto a una media nazionale del 22,6%.
Tuttavia, il saldo
2024 è negativo, con 83 imprese femminili in meno e un tasso di
crescita pari a -0,91%, il peggiore tra le regioni italiane.
L'agricoltura si conferma il settore predominante per le imprese
femminili (37,4%), seguita dal commercio (21,3%).
Si registra,
inoltre, un crescente interesse per comparti innovativi come i
servizi alle imprese e le attività professionali, scientifiche e
tecniche. E' quanto emerge dai dati Unioncamere-Infocamere
elaborati dalla Camera di commercio (Cciaa) del Molise. In un
contesto economico complesso, il Molise si distingue, dunque,
per il contributo significativo dell'imprenditoria femminile e
di straniera alla tenuta del tessuto produttivo regionale.
I numeri evidenziano infatti un panorama articolato, in cui
queste due componenti rappresentano un pilastro imprescindibile
per lo sviluppo locale. Al 31 dicembre 2024 le imprese a guida
straniera in Molise hanno raggiunto quota 2.278, con un
incremento del 15,2% rispetto al 2014. Contestualmente, le
imprese autoctone sono diminuite del 6,3%, evidenziando il ruolo
sempre più rilevante degli imprenditori stranieri nell'economia
regionale. Il commercio resta il settore principale (11,6% delle
imprese straniere), seguito da costruzioni (8%) e
ristorazione/alloggio (8,1%). La crescita del comparto è
accompagnata da una progressiva strutturazione delle aziende: le
società di capitale a guida straniera sono aumentate dell'82,8%
rispetto al 2014, un dato che conferma una maggiore
stabilizzazione e integrazione nel tessuto economico locale.
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