Il nuovo governo serbo seguirà
una linea di continuità avendo come obiettivo la crescita
economica, lo sviluppo e la modernizzazione del Paese, con una
politica di pace e di buoni rapporti con gli altri stati della
regione. Lo ha detto il premier incaricato Milos Vucevic che ha
tenuto oggi in parlamento a Belgrado il discorso programmatico
nel presentare la sua squadra di governo, la cui composizione
era stata annunciata ieri.
La Serbia, ha detto Vucevic - che è un fedelissimo del
presidente Aleksandar Vucic e leader del Partito del progresso
serbo (Sns, conservatore), la forza di maggioranza che da capo a
Vucic - intende proseguire sulla strada verso la piena
integrazione nella Ue, che è una priorità strategica del Paese,
avendo come pietre angolari della sua azione due punti
irrinunciabili - l'indipendenza politica e la neutralità
militare. Pur impegnata sulla strada dell'integrazione europea
Belgrado - ha aggiunto Vucevic - continuerà a difendere i suoi
interessi nazionali, senza rinunciare alla politica di
tradizionale e storica amicizia che lega la Serbia a Cina e
Russia. E a questo riguardo il premier in pectore ha ribadito la
ferma posizione della Serbia contraria alle sanzioni
internazionali alla Russia, nonostante tutte le pressioni
internazionali al riguardo.
"Noi abbiamo condannato con chiarezza l'intervento militare
della Russia in Ucraina, ma con la stessa chiarezza abbiamo
espresso la nostra opposizione alla politica delle sanzioni
contro la Federazione russa, alla quale non intendiano aderire",
ha detto Vucevic, che ha ribadito il fermo no al riconoscimento
del Kosovo. La difesa della sovranità e dell'integrità
territoriale della Serbia - ha detto - è senza dubbio la sfida
più grande che il Paese deve affrontare. E in questa luce, ha
sottolineato, la Serbia intende battersi fino all'ultimo per
contrastare e impedire l'ammissione del Kosovo al Consiglio
d'Europa. Belgrado, ha osservato, resta seriamenrte impegnata
nel dialogo con Pristina sotto l'egida Ue per arrivare a una
soluzione della crisi e a un accordo di compromesso, a favore
della pace e della stabilità nella regione, ma la comunità
internazionale non può restare indifferente dinanzi alla
politica di violenza e terrore contro i serbi locali portata
avanti da Pristina con l'obiettivo di indurre i serbi a lasciare
il Kosovo. Nel suo lungo intervento, Vucevic ha poi sottolineato
che il nuovo governo proseguirà con misure per favorire la
crescita economica, migliorare il livello di vita con salari e
pensioni più alte, attrarre investimenti e potenziare la rete
infrastrutturale del Paese con la costruzione in particolare di
nuove autostrade e linee ferroviarie veloci.
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