La polizia bosniaca ha arrestato
un cittadino russo sospettato di essere uno degli istruttori che
avrebbero impartito formazione teorica a gruppi di cittadini
moldavi in un campo di addestramento presso Banja Luka,
capoluogo della Republika Srpska (Rs), l'entità a maggioranza
serba della Bosnia-Erzegovimna (BiH). L'arresto, ha appreso
l'ANSA, è avvenuto nella zona di Bihac e Bosanska Krupa, nel
nordovest della BiH a ridosso del confine con la Croazia.
Aleksandr Bezrukhovny, questo il nome del russo arrestato,
sarebbe stato da tempo sotto la sorveglianza dei servizi di
sicurezza e intelligence bosniaci. Ricercato dall'Interpol, è
stato bloccato mentre probabilmente si preparava a lasciare la
Bosnia-Erzegovina. In suo possesso è stato trovato un permesso
di lavoro rilasciato dalle autorità spagnole.
Negli ultimi tempi si sono alternate conferme e smentite su
notizie relative all'esistenza sul territorio della Rs di campi
di formazione e addestramento per cittadini moldavi ad opera di
istruttori russi. Non campi militari, ma luoghi di insegnamento
'teorico' sull'organizzazione e il comportamento in raduni e
manifestazioni. Notizie queste regolarmente smentite dalla
dirigenza serbo-bosniaca, a cominciare da Milorad Dodik, leader
serbo-bosniaco e presidente della Rs, del quale sono note le
posizioni filorusse e l'amicizia con il presidente Vladimir
Putin. Stando alle notizie trapelate nelle ultime settimane, la
polizia moldava starebbe indagando su un centinaio di giovani
che avrebbero ricevuto una formazione 'teorica' in Russia,
Serbia e Bosnia-Erzegovina. Il mese scorso i servizi di
intelligence della Moldavia avrebbe inoltre identificato 11
cittadini stranieri attivi come istruttori e assistenti in campi
di Serbia e BiH.
La polizia moldava da parte sua avrebbe diffuso filmati su
tali presunte sessioni di formazione in campi di Russia, Serbia
e BiH nei quali si vedono giovani impegnati in simulazioni di
proteste, scandendo slogan quali 'la nostra lingua è il russo',
'niente doppia cittadinanza', 'noi non vogliamo l'Europa'. Nei
video si vedrebbero anche giovani intenti a imparare come si
fabbricano esplosivi e a usare droni. Un riferimento
evidentemente alla Transnistria, regione filorussa della
Moldavia autoproclamatasi indipendente nel 1990. Tale rete di
campi e istruttori sarebbe stata finanziata da Ilan Shor,
oligarca filorusso latitante, ricercato in Moldavia per il suo
coinvolgimento nel furto negli anni scorsi di circa 1 miliardo
di dollari dal sistema bancario della repubblica ex sovietica.
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