Gli Stati Uniti hanno annunciato
oggi l'imposizione di sanzioni a carico di Nis (Naftna
Industrija Srbije), la compagnia petrolifera serba, il cui
pacchetto azionario è detenuto in maggioranza dal colosso
energetico russo Gazprom. Ne ha fato notizia l'agenzia Tanjug.
Le misure concrete legate alla decisione americana sulle
sanzioni alla compagnia Nis, ha aggiunto Tanjug, sono state
inviate alla dirigenza di Belgrado. Tali misure non sono state
precisate. Oggi l'Ufficio per il controllo delle proprietà
straniere in seno al ministero delle finanze Usa ha inserito il
gruppo Nis nella lista delle nuove sanzioni adottate a carico di
Gazprom e del sistema energetico russo. Gazprom possiede oltre
il 50% di Nis, maggiore gruppo petrolifero ed energetico della
Serbia, attivo e presente anche in altri Paesi della regione con
oltre 400 stazioni di servizio. Nei giorni scorsi il presidente
serbo Aleksandar Vucic, annunciando le possibili sanzioni
americane, aveva detto che delle probabili conseguenze ne
avrebbe parlato con il presidente russo Vladimir Putin. In vista
delle sanzioni, il governo di Belgrado ha già creato un apposito
team incaricato di affrontare e risolvere problemi e situazioni
derivanti da tali misure restrittive. La Serbia, che ha buoni e
stretti rapporti con la Federazione russa, della quale è il
principale alleato nei Balcani, si rifiuta di aderire al regime
di sanzioni occidentali contro Mosca per l'intervento armato in
Ucraina. Belgrado continua a ricevere dalla Russia forniture di
gas a prezzi di favore.
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