In Italia e in Croazia la
popolazione sta drasticamente calando e servono strumenti per
cambiare la rotta. Questo, in sintesi, il messaggio emerso dal
seminario organizzato oggi a Trieste dal consiglio sindacale
interregionale italo-croato Alto Adriatico, al quale ha preso
parte anche l'assessore regionale al Lavoro, Istruzione e
Famiglia Alessia Rosolen.
Michele Berti, presidente del consiglio sindacale, spiega che
"l'obiettivo della giornata è conoscere meglio le dinamiche
demografiche e cercare di capire le strategie per invertire la
tendenza, tenendo conto degli aspetti su cui possiamo insistere.
E fare pressione su Governi. Parlo di misure come salari più
alti, migliori politiche fiscali e di welfare e di formazione
professionale, oltre a un sistema più efficace per la gestione
degli ingressi per soggiorni di Paesi terzi".
Berti auspica "che ci sia un ascolto da parte dei due
Governi. Il fenomeno del calo della popolazione in Italia e in
Croazia sono simili, ma è più preoccupante sul versante croato.
Soprattutto per la fuga di tantissimi giovani all' estero".
L'assessore ha confermato che "i dati ci mostrano sicuramente
una diminuzione della popolazione anche in Friuli Venezia
Giulia, costante dagli anni '60 in poi, insieme a un aumento
dell'invecchiamento. Ma la Regione ha messo e metterà in campo
azioni su vari fronti, a favore delle famiglie, dei giovani e
del mondo del lavoro". Citati, tra le varie azioni, l'aumento
dei finanziamenti per l'abbattimento delle rete dei nidi,
passati dai 7 milioni di euro del 2023 ai 7,6 previsti nel 2024
o come la dote famiglia che il prossimo anno aumenterà da 23,8 a
24 milioni, E anche altre misure per i giovani, come la dote
scuola, che passerà da 2,3 a 3 milioni, o le borse di studio per
universitari che nel 2023 hanno visto erogati 23,5 milioni di
euro.
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