Avviare indagini urgenti sui rischi dell'IA generativa, come ChatGPT, e applicare le norme in vigore a tutela dei consumatori. È la richiesta delle associazioni dei consumatori di 13 paesi europei, tra cui l'Italia, alla luce di un nuovo rapporto su sfide, rischi e danni attuali ed emergenti dell'IA generativa.
Il rapporto, a cura di Forbrukerrådet, associazione dei consumatori norvegese e membro dell'organizzazione europea dei consumatori (Beuc), analizza un ampio ventaglio di criticità dell'IA generativa sotto il profilo della trasparenza, della discriminazione, della sicurezza e della riservatezza e integrità personale.
"L'IA generativa come ChatGPT ha aperto tutti i tipi di possibilità per i consumatori, ma ci sono serie preoccupazioni su come questi sistemi possano ingannare, manipolare e danneggiare le persone", ha commentato la vicedirettrice Beuc, Ursula Pachl, sottolineando come tali sitemi possano essere utilizzati "per frodi" oltre che per "diffondere disinformazione" e "perpetuare pregiudizi esistenti" amplificando così la discriminazione.
"È fondamentale" sottolinea ancora Pachl, che l'Ue renda l'AI Act, il primo tentativo al mondo di disciplinare i sistemi di intelligenza artificiale, "il più inattaccabile possibile" in materia di protezione dei consumatori. "Tutti i sistemi di intelligenza artificiale, inclusa l'IA generativa - sostiene - necessitano di un controllo pubblico e le autorità pubbliche devono riaffermare il controllo su di essi".
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