Dopo le rilevazioni del Garante Privacy italiano anche altri Paesi accendono un faro sul software di Intelligenza artificiale ChatGpt. Il Canada - riporta l'Afp - ha annunciato di aver aperto un'indagine su OpenAi, la società con sede negli Stati Uniti che ha lanciato il software. Mentre secondo Reuters online, anche Germania, Francia e Irlanda si starebbero muovendo sulle orme dell'Autorità italiana per la protezione dei dati personali. E' previsto per oggi un incontro in videoconferenza tra i rappresentanti di OpenAI e il Garante della privacy italiano.
In Canada, l'indagine dell'Office of the Privacy Commissioner su OpenAI è stata aperta in risposta a una "denuncia relativa alla raccolta, all'uso e alla divulgazione di informazioni personali senza consenso", ha affermato l'agenzia. "Dobbiamo stare al passo con i rapidi progressi tecnologici, e questa è una delle mie principali aree di interesse", ha affermato il commissario canadese per la privacy Philippe Dufresne.
Secondo Reuters, le autorità di regolamentazione della privacy in Francia e Irlanda hanno contattato l'omologo italiano per saperne di più sul divieto. E la Germania potrebbe seguire le orme dell'Italia bloccando ChatGpt per problemi di sicurezza dei dati, come dichiarato il commissario tedesco per la protezione dei dati al quotidiano Handelsblatt. Qualche giorno fa l'Europol ha avvertito che i criminali informatici sono pronti a sfruttare l'intelligenza artificiale dei chatbot conversazionali per commettere frodi e altri crimini informatici.
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