"Chiediamo rispetto per la nostra compagna, per noi e per la sua famiglia. Non possiamo stare zitti mentre gli avvoltoi non perdono l'occasione di fare campagna antiabortista". Lo dicono gli amici della donna di 37 anni morta a Torino, dopo essersi sottoposta ad una interruzione di gravidanza volontaria con la Ru486, e con la quale frequentavano lo stesso centro sociale. "E' una tragica fatalità - continuano - perché noi, come lei, siamo per l'aborto libero, gratuito e sicuro".
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