Sospendere i lavori del Terzo Valico per accertare "che nei costi siano previsti quelli relativi alla gestione del rischio amianto". Lo chiede il movimento No Tav in un esposto presentato a Corti dei Conti e Procure e firmato da ingegneri, biologi e medici. L'iniziativa parte dalla considerazione che l'opera, da 6,2 miliardi, è stata suddivisa in "lotti costruttivi non funzionali" e "non è stato tenuto conto del problema amianto, notoriamente presente nell'area".
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