E' di nuovo a casa, ad Orbassano, il neonato torinese che ha attraversato mezza Europa con il padre in fuga. La mamma, Stefania C., lo ha riportato in Italia dalla Spagna, da dove in serata ha fatto rientro anche il papà, Enzo Costanza arrestato e poi scarcerato. "Sono stanca, ma per fortuna è andato tutto bene. Voglio tornare a casa e ricominciare a vivere", ha detto la mamma, che ha ringraziato "tutti quelli che si sono adoperati per ritrovare mio marito e il piccolo. Enzo - ha aggiunto - sta bene". L'uomo è rientrato in Italia da solo, ma non ha fatto rientro a casa: ha preferito farsi accompagnare dai carabinieri in un altro luogo.
Enzo Costanza torna in Italia da uomo libero. Per la giustizia spagnola il papà torinese che martedì è fuggito con il figlio di due settimane attraversando Francia e Spagna non deve stare in carcere "perché l'eventuale reato è cominciato in Italia". Il giudice di Albacete chiamato a decidere sull'arresto, avvenuto ieri sera, si è dichiarato incompetente a decidere sulla vicenda, mentre in Italia Costanza è semplicemente indagato a piede libero. Non essendoci alcun mandato di arresto internazionale, il magistrato ne ha disposto l'immediata scarcerazione. Passata la grande paura per il bambino e scongiurata la detenzione del papà in carcere, ora la famiglia si prepara a tornare a casa. Il rientro avverrà probabilmente domani, separatamente. La mamma, Stefania C., ed il bambino prenderanno un aereo da Madrid, dove si sono spostati dopo che lei lo ha riabbracciato. L'uomo ed il cognato, con quest'ultimo alla guida, si muoveranno sulla Fiat Freemont usata per la fuga. La donna, una volta tornata in Italia, verrà accompagnata a casa, a Orbassano, dai carabinieri, che la seguiranno anche dopo il ritorno.
Tutto da decidere, invece, per Costanza. Per lui il pm torinese Valerio Longi ha chiesto un interrogatorio non appena rientrerà sul territorio italiano, ma per ora non vi sono altre misure restrittive a suo carico. L'ipotesi di sottrazione di minore formulata dal magistrato potrebbe anche tramutata in un altro reato dopo che sarà ascoltato. Resta da definire, sempre al rientro in Italia, il quadro sanitario del papà fuggitivo, affetto da problemi psichiatrici. Costanza, sostengono i medici e la stessa moglie, deve prendere medicinali per poter condurre una vita normale. Lui, ha ammesso davanti agli investigatori, si è reso conto di non avere seguito la terapia ma ha sostenuto di sentirsi "molto lucido". Ha ribadito che la meta finale era il santuario di Santiago de Compostela e che non avrebbe mai potuto fare del male a suo figlio: "Gli voglio troppo bene", ha concluso. In teoria l'impiegato 38enne potrebbe anche tornare a casa. La moglie ha detto di averlo perdonato e di considerarlo "un buon padre", lui davanti agli investigatori italiani e spagnoli si è autodefinito "un ottimo mammo". Anche la procura dei minori di Torino, al momento, ha segnalato genericamente il caso ai servizi sociali ma non ha ritenuto necessario adottare alcun provvedimento di limitazione del riavvicinamento al figlio.