"La nostra è un'azione legale con
cui stiamo tentando di cambiare le cose e di affermare un
diritto. Non si tratta di soldi". Così l'avvocato Renato
Ambrosio illustra il significato della causa civile (in corso in
tribunale) mossa alla Città Metropolitana di Torino per conto di
Cinzia Caggiano, la mamma di Vito Scafidi, lo studente morto nel
2008 a 17 anni per il crollo di un controsoffitto al liceo
Darwin di Rivoli.
Lo studio legale Ambrosio & Commodo ha deciso di contestare
il 'danno aggravato dalla condotta'. "Vito - spiega uno degli
avvocati impegnati, Gino Arnone - è morto per l'inettitudine di
chi non fece quel che doveva fare. Ma lo Stato deve capire che
investire in prevenzione deve essere più economico che
risarcire". "In tanti gridano di volere la sicurezza nelle
scuole - dice Caggiano - ma la verità è che nelle scuole si
tende a nascondere le manchevolezze".
Per la morte di Vito sono diventate definitive nel 2015 sei
condanne in sede penale.
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