"Oggi è la nostra festa, il sorriso
e la gioia dovrebbero farsi largo sui volti dei credenti, ma la
nostra gioia è contaminata dagli spargimenti di sangue, dalle
sofferenze, dell'ingiustizia dominante nel nostro mondo".
Ricorda "le notizie di morte" e le vittime degli ultimi giorni,
l'Imam Said Ait EL Jide della moschea Taiba, nel suo sermone per
la festa per la fine del mese di Ramadan che si è celebrata
questa mattina al Parco Dora. "Soltanto l'altro giorno - ha
detto - delle vite umane sono state strappate da mani criminali
e terroriste a Dacca, tra le vittime una decina di nostri
connazionali italiani tra cui anche una nostra concittadini
torinese". L'imam ha quindi voluto "far giungere alle famiglie
di tutte le vittime, di Dacca, Istanbul, Baghdad, le nostre più
sentire condoglianze" e ha ricordato che "l'altro ieri i
criminali fanatici, senza fede né umanità, hanno colpito nella
cotta del profeta, luogo sacro per tutti i musulmani".
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