L'intervento di eradicazione
manuale del Myriophyllum acquaticum è stato "tecnicamente
corretto", ma per eliminare del tutto la pianta esotica che
infesta il tratto torinese del fiume Po servirà "un impegno nel
tempo e un monitoraggio di più anni". E' quanto emerso
dall'audizione in Commissione degli esperti dell'Ispra e degli
enti del Tavolo Tecnico Regionale, che ha stilato un documento
con le indicazioni per i futuri interventi.
Fra le indicazioni principali, è stato spiegato, la necessità
di un nuovo intervento manuale - "quelli che danno maggiori
garanzie" - in tempi rapidi, anche con l'ausilio di
sommozzatori, e l'uso di una barriera a valle, per osservare più
in profondità la presenza della pianta, al momento non più
visibile in superficie. Sul lungo periodo la Regione intende poi
strutturare un sistema di monitoraggio, Solo in seguito si
valuterà l'ipotesi dragaggio. L'esperienza di Torino "servirà a
sviluppare - conclude l'Ispra - un piano di gestione coordinato
in ambito più ampio".
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