Nasce a Torino una nuova piattaforma digitale all'insegna dello slow web: si chiama eMemory e a fondarla, a parte l'ideatore Pietro Jarre, ingegnere sessantenne attivo da tempo nel campo della green economy, quattro giovanissimi, tra i 19 e i 28 anni. "Salvadanaio delle vostre vite", "casa digitale", sono molti i modi in cui può essere definito eMemory. Presentato al Polo del '900, il nuovo gioiello digitale ha uno scopo preciso: salvare la memoria di oggi, quella che rischia l'oblio nella massa di dati circolanti in sovrabbondanza nella rete. Lo slogan è: crea, proteggi, valorizza. A differenza dei social garantisce privacy e chiede responsabilità dell'utente che, con una serie di "lucchetti", può selezionare gli interlocutori. Con la nuova piattaforma, che aderisce alle norme Ue sulla sicurezza, è possibile archiviare foto, materiale scritto e orale, scrivere libri, tenere il diario, giocare, comunicare. L'utente può lasciare testamento a eMemory decidendo se e a chi lasciare la propria eredità digitale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA