"Questo è un film di 27 anni, forse
il più faticoso. Giocare a pallanuoto, recitare, spesso urlando,
dirigendo una squadra di pallanuotisti, che non erano attori, e
centinaia di comparse non è stato facile. E questo fatto di
giorno e di notte con orari al limite". Così al Torino Film
Festival Nanni Moretti in una sala strapiena ha introdotto la
prima mondiale della versione restaurata dalla Cineteca
Nazionale di Palombella rossa, film del 1989 sulla crisi della
sinistra italiana.
Il regista romano ha poi spiegato le motivazioni che lo hanno
spinto a fare questo film: "Mi sembrava ci fosse, all'epoca, un
certo ritorno all'accademismo e che ci si accontentasse di
storie ben fatte e ben costruite, mentre io volevo raccontare
storie con molta libertà, non fare un film realistico. Il
protagonista è un personaggio che non ricorda più chi è, ha un
problema di memoria con il proprio passato che ritorna a
schegge, per frammenti".
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