Si è concluso dopo circa 22 ore l'assedio di Ferdinando U., l'uomo che da ieri era barricato nel suo appartamento e minacciava di sparare con una pistola, a se stesso e agli altri. Stanco per la lunga resistenza, il commerciante di origini calabresi con problemi di bipolarismo si è fatto convincere ad aprire la porta dai carabinieri, che lo hanno persuaso portandogli un cappuccino per la colazione. Sul posto è ora presente il personale sanitario del 118 e il medico curante dell'uomo, che dovrebbe essere sottoposto a Tso.
Il tutto in diretta Facebook - Si barrica in casa, mette a soqquadro l'appartamento, grida, minaccia, dice di essere perseguitato, scaglia dal balcone un oggetto dopo l'altro. Il tutto in diretta Facebook.
Sono state ore di apprensione a Torino, da ieri pomeriggio. Ferdinando U., commerciante di prodotti calabresi secondo il suo profilo social, riprende le sue escandescenze, fra le mura di un alloggio in via Borgaro, verso la periferia settentrionale della città.
"Oggi giornata particolare sono molto impegnato", aveva esordito su Facebook alle 6 di ieri. "Sono rinchiuso chiamate l'esercito mezza Calabria in complotto", scrive. Alle 12 un vicino sente il trambusto e lancia l'allarme. Ferdinando, a torso nudo, si proietta in un monologo interminabile: "Sono tutti mafiosi, comanda la 'ndrangheta, bisogna arrestare mezza Torino, ci vuole l'esercito internazionale, ci vuole l'Fbi, adesso gli mando le registrazioni". Sfascia una persiana. Davanti alla porta forma una catasta di masserizie. "Entrate che vi faccio vedere io. A casa mia non mi potete sparare". I filmati raccolgono migliaia di visualizzazioni. Amici, parenti e tanti internauti lo implorano: calmati, ragiona, non fare sciocchezze. Ma non mancano gli sconosciuti che postano commenti intrisi di sarcasmo, battute di pessimo gusto, volgarità, frasi razziste. I motivi della sua rabbia sono ancora sconosciuti. Forse problemi economici, forse psicologici. Oggi dopo circa 22 ore l'assedio è finito.