La guardia di finanza, a seguito di
prelievi di campioni e ad accertamenti tecnico-qualitativi, ha
riscontrato massicce percentuali di collanti e di formaldeide
contenute in sacchi di pellet in vendita in un esercizio
commerciale del Biellese. I militari hanno dunque provveduto a
eseguire un primo sequestro e, a seguito di approfondimenti
sulla provenienza della merce, hanno individuato i fornitori e
gli importatori delle confezioni che riportavano marchi
qualificati.
Al termine dell'indagine sono così stati sequestrati oltre
240 mila chili di pellet nocivo per un totale di circa 16 mila
sacchi da 15 chili cadauno. Sono tre i titolari di altrettante
aziende piemontesi, lombarde e venete, denunciati per i reati di
frode in commercio e immissione sul mercato di prodotti
pericolosi.
I produttori di pellet con materiale di scarto potevano
contare su costi di fabbricazione inferiori, e, quindi, ponevano
in essere una concorrenza sleale.
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