Bandi e appalti pilotati,
irregolarità contabili e spese 'pazze'. Parla di questo
l'inchiesta della magistratura sulla vecchia gestione del Salone
del libro di Torino che si è conclusa. Gli indagati sono 29.
All'ex presidente della Fondazione, Rolando Picchioni, è
contestato fra l'altro l'uso indebito della carta di credito
alimentata con le sovvenzioni della Regione: spese personali per
circa 800mila euro. L'ex sindaco Piero Fassino e l'assessore
regionale Antonella Parigi, insieme ad altre figure, sono
chiamati in causa per l'affidamento diretto alla società Gl
Events dell'organizzazione dell'edizione 2015 del Salone. L'ex
assessore regionale alla Cultura (nelle giunte di centrodestra)
Michele Coppola è indagato, con Fassino e altri, non per la sua
attività politica ma in qualità di direttore per l'arte e la
cultura di Banca Intesa Sanpaolo: la vicenda è relativa
all'ingresso dell'istituto bancario come socio della fondazione
nel 2016. I pm della procura di Torino procedono per turbativa
d'asta.
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