Una busta con polvere pirica e un congegno rudimentale, una batteria collegata a un filo di rame, che avrebbe potuto esplodere, ha fatto scattare l'allarme oggi a Palazzo Civico a Torino. Il plico era indirizzato alla sindaca Chiara Appendino, ed è stato bloccato dalla Polizia Municipale grazie al controllo con scanner radiogeno. Sulla busta come mittente era indicato 'Scuola A.Diaz. Via C.Battisti 6, 16145 Genova' e su un foglio bianco attaccato era riportata la scritta "ufficio della sindaca. Piazza Palazzo di Città 1".
"Non ho nessuna intenzione di alzare polemiche o inasprire i toni, credo di aver fatto in questi 3 anni quello che un sindaco deve fare per la sua città e continuerò a farlo". A dirlo, a margine della presentazione del Circolo del Design, la sindaca di Torino Chiara Appendino parlando del plico esplosivo ricevuto.
"Da parte mia - ha ribadito - c'è massima serenità. Il sindaco lavora per la sua città, questo ho fatto fino ad oggi e continuerò a farlo con maggior forza e determinazione".
Grazie a tutte e tutti per i messaggi di vicinanza e solidarietà.
— Chiara Appendino (@c_appendino) 1 aprile 2019
Se qualcuno pensa di intimidirmi, si sbaglia di grosso.
Avanti, più determinata di prima.
Secondo gli investigatori, la matrice è anarco-insurrezionalista, "verosimilmente" nell'ambito della cellula dell'Asilo, il centro sociale sgomberato il 7 febbraio scorso. Da quel giorno, gli anarchici e più in generale l'area antagonista hanno avviato una mobilitazione che ha avuto i suoi momenti caldi nella manifestazione del 9 febbraio, caratterizzata da scontri, devastazioni e 11 arresti, e dal corteo di sabato scorso, concluso senza incidenti grazie soprattutto all'opera di prevenzione delle forze dell'ordine, che avevano bloccato i manifestanti ritenuti più pericolosi, molti arrivati da Francia, Spagna e Grecia, nei pressi della ex scuole occupata pochi giorni prima in via Tollegno. Durante il corteo, tuttavia, erano state composte scritte minacciose, sui muri del Cimitero Monumentale di Torino, nei confronti del ministro dell'Interno Salvini e della sindaca ("Appendino la scorta non ti basta").
Esprimo piena solidarietà alla sindaca di Torino @c_appendino, vittima di un gravissimo atto intimidatorio. L’intero governo è al suo fianco. Lo Stato non permetterà che minacce del genere le impediscano di esercitare appieno il suo ruolo
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 1 aprile 2019
Quarantott'ore dopo il sabato con la città semiparalizzata dai manifestanti e dall'imponente schieramento di forze dell'ordine, a Torino è tornata la paura. Dopo il ritrovamento della busta sospetta, il consiglio comunale è stato sospeso e sono saltate le previste comunicazioni della sindaca, sulle tensioni al corteo dei rider e sul caso di violenza sessuale al Valentino.
Sindaca @c_appendino non mollare! Ho appreso della busta sospetta e del disinnesco da parte degli artificieri. Ti sono vicina insieme a tutta @Roma. Andate avanti #ATestaAlta e con #Coraggio. C’è ancora tanto da fare #NonAbbassiamoLoSguardo
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 1 aprile 2019
La busta è stata neutralizzata dagli artificieri della Polizia di Stato. In Municipio si è recato anche il questore, Francesco Messina, che ha coordinato le operazioni per prevenire rischi all'incolumità delle persone, nell'eventualità che ci fossero altri plichi esplosivi. La sindaca Appendino è sotto scorta dal 10 febbraio scorso, all'indomani delle tensioni e delle minacce al corteo anarchico. Pochi giorni fa in città sono stati affissi manifestini con il disegno di una persona a testa in giù con l'effige dei tarocchi dell'Appeso ribattezzata l'Appendino e la filastrocca dell'Asilo. Di fronte a un negozio della famiglia della sindaca gli antagonisti avevano organizzato una minacciosa protesta. Il 3 novembre scorso, inoltre, era stata intercettata una busta diretta alla sindaca con la scritta: "Hai ucciso Torino. Devi morire".
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