In Italia ci sono 124 consorzi di
tutela del vino e a loro si guarda per fare crescere -
ripartire, nell'anno del Coronavirus - l'enoturismo. Lo rivela
una ricerca condotta dall'Università Bocconi che sarà presentata
in estate a Gavi (Alessandria) in occasione del premio 'La Buona
Italia' promosso dal Consorzio Tutela del Gavi
"Dal campione di Consorzi finora intervistato, l'80% dedica
spazi alla comunicazione del proprio territorio e vede
nell'enoturismo un'opportunità importante per il comparto
vitivinicolo in cui i Consorzi devono giocare un ruolo
significativo - spiega Magda Antonioli, direttrice della Laurea
Specialistica ACME (Economics and Management in Arts, Culture,
Media and Entertainment) della Bocconi, responsabile della
ricerca - ma c'è ancora da lavorare per incidere
significativamente, attraverso azioni integrate on- e e
off-line, sull'offerta enoturistica dei territori".
Nella short list del premio 'La Buona Italia' sono inseriti
20 Consorzi: la giuria selezionerà, come da tradizione, un unico
'Primo premio' e due 'Menzioni speciali', che verranno assegnati
entro la prima metà di luglio 2020.
"La competitività enoturistica delle aziende vinicole è
frutto anche del gioco di squadra tra denominazioni e territorio
- commenta Roberto Ghio, presidente del Consorzio Tutela del
Gavi - i Consorzi di tutela contribuiscono a creare e
rafforzare la peculiare 'reputazione' del comprensorio,
rappresentata da un insieme di elementi quali natura, vino,
personaggi, storia, tradizioni, innovazione".
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