In Piemonte è pronto il piano per la vaccinazione contro il Covid, che sarà approvato dalla Giunta Cirio entro l'anno nell'ambito dell'aggiornamento del piano pandemico 'fase 3'. Una "sfida epocale", illustrata oggi dal responsabile per l'area amministrativa e giudiziaria dell'Unità di Crisi, Antonio Rinaudo, in videoconferenza con il governatore Alberto Cirio.
Sul territorio regionale sono stati individuati 28 punti di stoccaggio delle dosi, che saranno attrezzati con frigoriferi in grado di raggiungere i -80 gradi richiesti dalla conservazione del vaccino Pfizer.
La vaccinazione, al via il 21 gennaio, avverrà in due fasi: la prima riguarderà tutto il personale degli ospedali, più il personale e gli ospiti delle Rsa. Complessivamente sono 195 mila persone, anche se il dato viene continuamente aggiornato, per esempio con la recente aggiunta dei volontari. E' stato stimato che in questa fase serviranno 143 medici, 160 infermieri, 150 Oss, e 145 unità di personale amministrativo. La seconda fase coinvolgerà scuole e forze dell'ordine, il resto della popolazione a seguire.
Il vaccino, ha ricordato Rinaudo, non è obbligatorio. "Ma secondo me - ha affermato l'ex magistrato - giuridicamente avrebbe retto il confronto con le norme costituzionali rendere il vaccino obbligatorio per il personale sanitario, che non può correre il rischio di contagiare i pazienti. La scelta politica però è stata diversa. Per evitare di vanificare uno sforzo tanto imponente, abbiamo già chiesto la collaborazione dei sindacati: non possiamo mettere in piedi una macchina organizzativa complicatissima e rischiare un flop a causa della non adesione dei soggetti che dovrebbero essere vaccinati".Tra la prima e seconda somministrazione devono passare dai 19 ai 23 giorni, per questo motivo per completare la vaccinazione sarà necessario un periodo non superiore ai sessanta giorni.
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