Divide la fine dell'obbligo di indossare sempre la mascherina al chiuso e di essere dotati del green pass per l'accesso a bar e ristoranti.
A Torino, tra i tanti felici per l'allentamento delle misure anti Covid non è raro imbattersi in chi avrebbe preferito lasciarle in vigore ancora per un po'.
E anche all'aperto e lontano da luoghi di
assembramento non pochi preferiscono tenere la protezione su
bocca e naso. "Fa strano dopo tutto questo tempo in cui eravamo
abituati ad averla sempre al lavoro e anche fuori, dice Giulia,
cameriera in una pizzeria nel centro di Torino, che sorride
mentre serve i clienti ai tavoli. In molti locali invece chi
lavora continua a mantenerla. "Si torna a respirare", afferma un
cliente di un supermercato. Ma un'altra critica le nuove
disposizioni: "Si parla solo di guerra ora e non più di Covid -
dice Anna Rita - ma non per questo il virus è stato sconfitto.
Questo voler abbassare la guardia a tutti i costi rende inutile
i sacrifici fatti e ci mette a rischio di una nuova ondata tra
poche settimane. Il green pass doveva restare obbligatorio".
Negli uffici l'uso della mascherina è solo raccomandato,
"ma nel nostro ufficio continuiamo a tenerla - spiega un
impiegato di uno studio di architetti - così hanno deciso e non
me la sento di obiettare". Nulla è cambiato, almeno fino al 15
giugno, sui mezzi pubblici dove la mascherina resta
obbligatoria. "A bordo c'erano almeno tre persone che non
l'avevano - protesta una signora appena scesa dal tram della
linea 13 - e nessuno controlla. Speriamo in bene".
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