"Un piattello è una percentuale inferiore all'1% di errore, e vuol dire aver fatto quasi la perfezione, non saprei nemmeno cosa fare per migliorarmi.
Ma sono contento per come ho gestito questa gara a 54 anni: sono arrivato a un piattello dalla finale olimpica, con tanta sofferenza dentro, quindi sono fiero di me".
Così Giovanni
Pellielo dopo l'eliminazione nella gara di Trap dell'Olimpiade,
che per lui era l'ottava.
"L'appuntamento con la medaglia è solo rimandato - dice ancora
Pellielo -, ci riproverò a Los Angeles (sede dei Giochi del 2028
ndr), l'importante era sfatare questa cosa che lo sport va fatto
solo se si è giovani. Ho dimostrato che si può fare anche a 54
anni, e adesso punto alla nona Olimpiade. Poi mi fermerò perché
anche Beethoven dopo la nona avrebbe voluto fare la decima ma
sono morti tutti". "Da ogni gara, soprattutto queste, imparo
delle cose nuove ed è incredibile come il nostro divenire nel
mondo sportivo ci regali la consapevolezza che ogni cosa va
comunque aggiustata sempre, non si è mai perfetti. Quindi anche
oggi ho imparato tante cose, però me le tengo per me", conclude
Pellielo.
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