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Bava di lumaca per curare la mastite bovina, avviata ricerca

Bava di lumaca per curare la mastite bovina, avviata ricerca

Dall'Istituto di Elicicoltura di Cherasco, con Izsplv e Unisg

TORINO, 04 ottobre 2024, 19:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Da prodotto curativo e cosmetico per l'uomo a terapia per la cura degli animali e protezione delle colture. La bava di lumaca potrebbe presto essere utilizzata come sigillante mammario naturale per prevenire o trattare la mastite bovina, spesso di origine batterica, che in molti allevamenti italiani colpisce tra il 20% e il 40% dei capi di bestiame e che attualmente viene curata con antibiotici. Un altro campo di utilizzo potrebbe essere per la protezione rigenerativa delle colture.
    La ricerca è promossa dall'Istituto internazionale di Elicicoltura di Cherasco (Cuneo) in cooperazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo).
    "Gli studi condotti nei laboratori della Snail Therapy Company, il ramo dedicato alla lavorazione della preziosa bava delle lumache, in collaborazione con enti di ricerca tra cui l'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti e Pescara e l'Universitè Grenoble Alpes - spiega Simone Sampò, direttore dell'Istituto di Cherasco - hanno dimostrato come il siero prodotto dalle chiocciole Metodo Cherasco - frutto di una innovativa modalità di estrazione cruelty free e certificato Cosmos Icea - possieda importanti qualità terapeutiche determinate dagli elementi naturali di cui è naturalmente ricco".
    "Convalidare scientificamente l'efficacia della bava di lumaca anche come sigillante mammario e avviare una produzione specifica per questo utilizzo che sia economicamente sostenibile sia per i produttori, che per gli allevatori cui è destinata - aggiunge Claudio Ghittino, direttore dell'Istituto Zooprofilattico - è la grande sfida che attende il primo gruppo di lavoro al mondo su questa specifica tematica appena costituitosi a Cherasco, cui il nostro Istituto apporta con convinzione".
    Il progetto avviato a Cherasco "apre prospettive molto interessanti - commenta Romano Marabelli, advisor della Direzione Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale - Con lo stringente disciplinare di allevamento del Polo Elicicolo di Cherasco la chiocciola allevata risulta addirittura migliore di quella che si trova in natura, grazie alla possibilità di controllarne e aumentarne la sicurezza e la qualità".
   

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