Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
PressRelease
PressRelease
Responsabilità editoriale di PRIMA PAGINA ITALIA
PressRelease - Responsabilità editoriale di PRIMA PAGINA ITALIA
Gianvito Tavano, nato a Cosenza, ha conseguito il Diploma di scuola superiore presso il Liceo Classico B. Telesio. Si è successivamente laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pavia e specializzato con il massimo dei voti all’Università di Perugia. È membro della SOI (Società Oftalmologica Italiana) e iscritto presso la Società Oftalmologica di Lyon (Francia). Ha effettuato numerosi stage residenziali in Italia e all’estero, svolge attualmente il ruolo di aiuto presso la Casa di Cura Liotti di Perugia (Unità Operativa di Oftalmologia diretta dal Prof. Simone Pannini di Siena). Si occupa in particolare della Chirurgia refrattiva, che effettua presso il C.M.O. di Roma, centro di alta specializzazione. Il suo studio è in via Galluppi 60 a Cosenza.
Dottore Tavano cos’è la chirurgia refrattiva?
E’ un insieme di tecniche che permette di correggere difetti refrattivi come: Miopia, ipermetropia, astigmatismo. Ci sono trattamenti che vengono eseguiti con il laser ad eccimeri, come la PRK (photorefractive keratectomy) tecnica semplice, poco invasiva, soprattutto la cosidetta Trans-epiteliale, nella quale l’epitelio corneale non viene rimosso manualmente ma con lo stesso laser.
Qual è l’età giusta per l’intervento di chirurgia refrattiva?
L’ età non è il criterio più importante. La parola chiave è la stabilità del difetto refrattivo. Si può essere idonei dopo 18 anni o qualche anno in più da 25/26 anni. Non esiste invece il limite di età massima. Si può effettuare anche oltre i 65 anni su pazienti già operati di cataratta in caso di ametropie importanti o altro.
Quali sono i criteri chiave per poter essere sottoposti ad un intervento di chirurgia refrattiva?
Miopia, ipermetropia, astigmatismo rientrano tra le patologie da trattare. Una visita oculistica approfondita e con strumenti specifici ne stabiliscono l’idoneità.
Come ci si comporta di fronte a casi dubbi?
Esistono casi che non si possono trattare con il laser. Il criterio principale resta quindi la sicurezza. Non tutti i pazienti, quindi possono risultare idonei alla chirurgia refrattiva. Questi pazienti non sono esclusi in modo assoluto dalla possibilità di essere riesaminati nel tempo, in funzione di possibili cambiamenti dei parametri corneali che possono ovviamente anche migliorare eventualmente con opportuna terapia.
L’intervento è uguale per tutti i pazienti?
Una volta che il paziente è ritenuto idoneo alla correzione del difetto refrattivo circa nell’80% dei casi questo avviene con la PRK (photorefractive keratectomy) trans-epiteliale nella quale il chirurgo non deve più togliere l’epitelio ma è il laser stesso che effettua questa fase. I limiti classici di questa tecnica sono 7-8 diottrie per la miopia. 3,5 D/4 per l’ipermetropia e l’astigmatismo anche se in condizioni favorevoli di spessore corneale, tali limiti possono essere leggermente superati.
Oltre alla PRK quali altre tecniche possono essere adoperate?
La femtolasik : che combina l’uso del laser a femtosecondi per creare un sottile flap ed il laser ad eccimeri per la correzione del difetto refrattivo è l’evoluzione della lasik che crea il lembo con un microcheratomo meccanico (effetto velcro).
La ReLex Smile: Il laser a femtosecondi, scolpisce un lenticolo di forma e spessore idoneo alla correzione del difetto refrattivo che poi viene tolto dal chirurgo con una microincisione. Attualmente queste tecniche rappresentano il 20-22% dei trattamenti.
Qual è dunque la durata del trattamento laser e se è possibile trattare gli occhi contemporaneamente?
Fatta la premessa che la chirurgia refrattiva non è una gara a chi impiega meno tempo, essendo una chirurgia raffinata di precisione massima , si può comunque affermare che per ogni diottria servono dai 10 ai 15 secondi di laser effettivo sull’occhio. Nella maggior parte dei casi è possibile fare l’occhio a seguire dal primo, appena questo è stato medicato.
Cosa fare dopo l’intervento?
Il paziente deve attenersi alle indicazioni che vengono date dal chirurgo. Deve scrupolosamente effettuare la terapia con i colliri. Deve evitare di stropicciare gli occhi. Deve effettuare i controlli previsti nel post trattamento. In ogni caso il decorso ed il recupero post trattamento è molto breve.
Cosa fare per prenotare una visita medica?
Chiamare allo studio di Via P. Galluppi 60 - 87100 Cosenza (CS) allo
0984 74511, oppure tel al 349 3200659 - Sito Internet
PressRelease - Responsabilità editoriale di PRIMA PAGINA ITALIA
Ultima ora