"Alcuni mesi fa, abbiamo appreso
dalla stampa dell'accordo di collaborazione stretto tra il
Consiglio nazionale dei commercialisti e l'Istituto nazionale
revisori legali, finalizzato al recupero della gestione del
Registro (una co-gestione), ora in capo al ministero
dell'Economia, ma anche alla creazione di un organismo di
rappresentanza coordinato per l'interlocuzione a livello
istituzionale sui temi di interesse degli iscritti appunto al
Registro. Pur essendo favorevoli ad un nuovo e diverso ruolo del
nostro Ordine in relazione agli iscritti al Registro dei
Revisori Legali, abbiamo subito espresso la nostra perplessità"
per l'essere "un accordo assolutamente non necessario, con un
ente di natura privata che accoglie anche soggetti non
ordinistici". Lo segnalano, in una nota unitaria, le
associazioni sindacali dei commercialisti Adc, Aidc, Anc, Andoc,
Fiddoc, Ungdcec e Unico.
"Ci si chiede quale sia questo enorme beneficio apportato ai
commercialisti (che sono il 90% degli iscritti al Registro) che
compensa lo scendere a patti con un soggetto che nel tempo non
ha mancato occasione di sottrarre competenze connaturate alla
nostra professione" come "il visto di conformità e la
trasmissione delle dichiarazioni", si legge "Le associazioni,
che rimangono fermamente contrarie all'accordo e alle modalità
con le quali è stato raggiunto, in ossequio al loro mandato
continueranno a vigilare e non mancheranno di far sentire la
propria voce ogni qual volta lo riterranno necessario", termina
la nota dei professionisti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA