La legge sull'equo compenso per le
prestazioni dei liberi professionisti, varata definitivamente
dal Parlamento ad aprile, "entrerà in vigore il prossimo 20
maggio, e si applicherà soltanto alle convenzioni sottoscritte a
decorrere da questa data. La richiesta al governo è quella di
accelerare il più possibile l'iter dei decreti ministeriali che
definiscano i nuovi parametri applicabili, per non lasciare
migliaia di professionisti nel guado in vista dei prossimi
adempimenti". Ad invocarlo è il presidente dell'Unione nazionale
giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec)
Matteo De Lise.
Al contempo, la consigliera nazionale del sindacato, Camilla
Zanichelli ritiene che la disciplina sulla giusta remunerazione
per i servizi resi dai lavoratori autonomi "stabilisce la
nullità delle pattuizioni che prevedono compensi non equi", e
solleva la questione dell'effetto della norma sulla validità
delle delibere assembleari. "Se ci si limita alle sole
pattuizioni irregolari, la norma suggerisce che la nomina
sarebbe valida, ma la deliberazione del compenso sarebbe nulla.
Tuttavia, è importante ricordare che il compenso viene
determinato dall'assemblea all'atto della nomina e per tutta la
durata dell'incarico. se viene individuato un compenso inferiore
all'equo, non sarà valido e verrà integrato dal giudice,
comportando anche una sanzione disciplinare per il
professionista", avverte la rappresentante dei giovani dottori
commercialisti.
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