La mobilitazione proseguirà ''a
tempo indeterminato'' e nelle prossime ore saranno decise le
ulteriori iniziative da assumere: è quanto hanno spiegato i
rappresentanti degli autotrasportatori che lavorano con l'Ilva
che attendono dal governo rassicurazioni sul pagamento dei
crediti che vantano nei confronti dell'azienda. Gli
autotrasportatori hanno inoltre precisato che durante tutta la
fase della protesta, iniziata una decina di giorni fa, anche se
hanno presidiato la portineria imprese del Siderurgico con
decine di tir fermi, non hanno impedito l'ingresso dei mezzi per
l'approvvigionamento dei materiali essenziali per garantire la
sicurezza degli impianti e salvaguardare l'attività dello
stabilimento. Se mancano le materie prime, hanno aggiunto, non è
a causa della protesta degli autotrasportatori ma del blocco dei
rifornimenti da parte di alcune aziende dell'indotto che
attendono di essere pagate.
Le associazioni degli autotrasportatori chiedono con forza
che il Governo si faccia portatore delle legittime istanze della
categoria con provvedimenti straordinari, anche di natura
finanziaria e fiscale, per garantire l'immediata liquidità
necessaria agli operatori per assicurare il funzionamento degli
impianti. In assenza di provvedimenti concreti da parte del
Parlamento e del Governo, le imprese non saranno nelle
condizioni di poter assicurare i servizi di trasporto. In
Parlamento è stato depositato un pacchetto di emendamenti che
qualificherebbe i trasportatori quali creditori strategici del
gruppo siderurgico.
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