Manifestazione di protesta oggi nel porto di Bari della Coldiretti Puglia che ha organizzato una sit-in per difendere il grano italiano dagli ingenti quantitativi di prodotto straniero importato. Una manifestazione con tanto di Goletta gialla dell'associazione agricola che si è avvicinata ad una nave cargo piena di grano. In 6 mesi (da luglio 2015 - gennaio 2016) sono state scaricate a Bari 891mila tonnellate di grano che hanno causato - secondo Coldiretti - la conseguente drastica riduzione del 25% del prezzo del grano pugliese, passato nello stesso periodo da 34 euro a 25,8 euro al quintale. Obiettivi: eliminare le "tre storture fondamentali che condizionano fortemente il livello di prezzo corrisposto alla produzione, quali l'assoluta mancanza di norme che regolano il mercato mondiale, come l'etichettatura di origine obbligatoria e la tracciabilità delle produzioni, le importazioni speculative e il divario dei prezzi corrisposti alla produzione rispetto al consumo". Il saluto della Regione Puglia è stato portato all'iniziativa dal presidente della giunta pugliese, Michele Emiliano: "dobbiamo difendere il nostro grano, in particolare - ha detto - quello pugliese e quello lucano. Lo faremo con rispetto e con determinazione""Attorno al grano è cresciuta un'intera civiltà, che non è fatta - secondo Emiliano - solo di economia, gastronomia o di particolare capacità produttiva, ma è una storia di un intero mondo, che non può estinguersi per l'arrivo di alcune navi. Noi non contestiamo l'economia globale, dobbiamo cercare di starci dentro e di combattere contro regole che riteniamo inique; però bisogna saper distinguere - ha aggiunto Emiliano - se siamo davanti ad un prodotto di qualità, se quel prodotto ha una denominazione d'origine, se ha qualità organolettiche di un certo tipo, c'è bisogno che il consumatore sia informato e che non rischi di mangiare pasta italiana fatta con un grano proveniente da paesi non controllati"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA