Si ferma a 23 morti il bilancio del disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio in Puglia: 24 i feriti ricoverati, otto in prognosi riservata, tra cui il piccolo Samuele che ha compiuto 7 anni e che era con la nonna, morta nell'incidente. Non ci sono dispersi. Tra le vittime anche i due macchinisti dei convogli ed un capotreno, mentre l'altro capotreno è ferito.
Le salme saranno consegnate ai parenti venerdì sera ed i funerali si terranno forse sabato mattina.
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I vigili del fuoco che stavano lavorando sui rottami dei due treni, hanno terminato il loro intervento. Tutti i vagoni sono stati rimossi e nessun altro corpo è stato rinvenuto durante le ultime ricerche.
Il treno partito da Andria che, dopo circa dieci minuti, si è scontrato con quello proveniente da Corato, non sarebbe dovuto partire. E a provocare lo scontro sarebbe stato un errore umano, ma sarà necessario capire da cosa sia stato determinato. E' quanto ritiene di aver accertato finora la procura di Trani che ha sottoposto a sequestro l'area dell'incidente.
I nomi di alcune persone - probabilmente dipendenti di Ferrotramviaria - sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Trani per i reati di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. In occasione delle autopsie agli indagati sarà notificata l'informazione di garanzia.
Un provvedimento di sospensione dall'incarico professionale è stato disposto da Ferrotramviaria spa nei confronti dei capistazione di Andria e Corato.
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DELRIO ALLA CAMERA: BLOCCO TELEFONICO A RISCHIO (SCHEDA) - Sul banco degli imputati il sistema a blocco telefonico che regola la circolazione ferroviaria in quella tratta a binario unico. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha definito il sistema "tra i meno evoluti rispetto alle tecnologie disponibili" e "maggiormente a rischio", perchè "si affida interamente all'uomo, nella fattispecie all'operatività dei capistazione". Da parte sua, l'ad. di Fs Renato Mazzoncini ha considerato che "la polemica sul binario unico non ha senso, in Italia e nel resto del mondo la maggior parte delle linee sono a binario unico, il sistema di sicurezza non dipende dal numero dei binari: tutte le linee ferroviarie hanno un livello di sicurezza garantito, anche quelle a binario unico". Il ministro Delrio ha poi ricordato che "purtroppo in questo Paese non è mai stata fatta la cura del ferro, quando bisogna tenere conto che ci sono oltre 5 milioni di persone che lavorano e si spostano per motivi di studio studio su linee regionali, ma con questo Governo c'è stata un'inversione di tendenza netta rispetto al passato ed abbiamo destinato diversi miliardi al trasporto ferroviario regionale". Ha quindi annunciato che il governo ha deciso di stanziare ulteriori 1,8 miliardi di investimenti per le reti regionali non di competenza nazionale.
M5S ATTACCA, FONDI A TAV E NON A TRATTE MINORI - Forti le reazioni politiche, con M5S in prima fila ad attaccare il Governo. "Con la tecnologia e le risorse oggi a disposizione - si legge in un post sul blog di Beppe Grillo firmato M5s Parlamento - è inaccettabile catalogare la tragedia pugliese come un incidente. Se nel 2016 ci sono ancora tratti ferroviari a binario unico è perché è stato deciso di non investire lì. Se anziché spendere miliardi euro per bucare la Val di Susa per l'opera inutile della TAV si fossero usati quei soldi per sistemare questa e altre tratte a binario unico oggi non saremmo a piangere 23 morti".
LE INDAGINI - Sono 5 i magistrati che fanno parte del pool che si occuperà delle indagini sul disastro ferroviario di Corato-Andria. Oltre al Pm facente funzioni, Francesco Giannella, il pool è composto dai pm Antonio Savasta, Simona Merra, Marcello Catalano e Michele Ruggiero. Quest'ultimo è noto per aver indagato in distinti procedimenti la Deutsche Bank di Francoforte e due agenzie di rating (Standard & Poor's e Fitch) per manipolazione del mercato, e per aver svolto indagini (delle quali è stata poi chiesta l'archiviazione) sulla presunta correlazione tra vaccini e autismo.
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TENSIONE TRA I PARENTI DELLE VITTIME - All'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari alcuni parenti volevano entrare ma il personale ha chiesto di fare entrare solo due congiunti. "Dobbiamo vedere i nostri cari che sono morti - hanno urlato i parenti spingendo per entrare - dobbiamo stare tutti vicini". A quel punto il personale ha provato a chiudere le porte ma appena una delle ante è stata socchiusa, molte persone hanno urlato "vergogna", e in lacrime hanno detto "non è possibile essere trattati così, abbiamo i nostro morti là dentro". Poco dopo la situazione è tornata alla normalità e le porte sono rimaste aperte. Tra i parenti in attesa anche il cognato della mamma di Francesco Tedone, 19 anni, morto nel violento impatto: "Stava tornando a casa - dice - era andato a trovare un'amica".
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SCONTRO A 100 ALL'ORA - L'incidente è avenuto martedì poco dopo le 11, al chilometro 51 della linea gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l'altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. A bordo solitamente ci sono, oltre a pendolari e studenti, anche molti passeggeri che devono raggiungere l'aeroporto di Bari Palese. L'impatto tra i treni, che viaggiavano ad una velocità di 100-110 km all'ora, è violentissimo. I vagoni vengono letteralmente sbriciolati, pezzi di lamiere volano per decine di metri tra gli ulivi della campagna pugliese, ai lati dei binari. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressoché intatti; l'altro solo l'ultimo, quello di coda.
I PRECEDENTI
SCENA DA DISASTRO AEREO - Interviene immediatamente un elicottero dei vigili del fuoco. Sul posto anche carabinieri e personale del 118. La scena è raccapricciante. Le urla dei feriti, i corpi dilaniati. "È un disastro come se fosse caduto un aereo!", commenta il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli. Per tutta la giornata i soccorritori si affannano a recuperare le vittime ed a mettere in salvo i feriti. Tra di loro anche bambini. Un appello viene lanciato dalla Asl: c'è bisogno di sangue.