La chitarra ha «Le corde barocche» al Giovanni Paisiello Festival di Taranto, che prosegue nelle celebrazioni del «genius loci» nel bicentenario della scomparsa.
Per il ciclo «Incontri conviviali», domani, a Frontemare, un
giovane talento dello strumento, il tarantino Michele Santoro,
suona trascrizioni di celebri opere di Paisiello accanto a un
programma comprendente musiche tratte da un repertorio per
chitarra che spazia dal Rinascimento al tardo Ottocento,
rivelando anche il talento compositivo, poco noto ai più, del
padre di Galileo Galilei.Santoro, che dopo gli studi intrapresi
a 13 anni con Cosimo Rossetti si è diplomato all'Istituto
Paisiello sotto la guida di Pino Forresu per poi perfezionarsi
con insegnanti come Roberto Fabbri, Francesco Taranto, Carlo
Domeniconi,Juan Lorenzo e Massimo Gasbarroni, aprirà il
concerto-aperitivo con le "Grandi variazioni" del chitarrista e
liutaio ferrarese Luigi Legnani sulle note di "Nel cor più non
mi sento",il celebre duetto da «La Molinara» di
Paisiello.
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