Per la presidente della Commissione
parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, Camilla
Fabbri, "il tema della confusione di competenze statali e
regionali nella vigilanza sulle tratte ferroviarie" è un "nodo
problematico" e quindi occorre "una maggiore chiarezza e
coerenza normativa". Fabbri lo evidenzia in una nota diffusa al
termine dell'audizione, oggi a Roma, del presidente della
Regione Puglia, Michele Emiliano, nell'ambito dell'inchiesta,
aperta dalla stessa Commissione, sul disastro ferroviario
avvenuto lo scorso 12 luglio in Puglia quando, sulla tratta a
binario unico Andria-Corato, due convogli della Ferrotramviaria
si scontrarono frontalmente causando la morte di 23 persone.
Fabbri sottolinea che Emiliano, il quale ha proposto di dare
anche alle Regioni poteri di controllo sulle ferrovie concesse,
"ha fornito un contributo utile di cui terremo sicuramente conto
perché è uno degli elementi di criticità che si sono posti all'
attenzione della stessa Commissione". "Il nodo problematico -
sottolinea la presidente della Commissione - riguarda il tema
della confusione di competenze statali e regionali nella
vigilanza sulle tratte ferroviarie. Per questo c'è la necessità
di una maggiore chiarezza e coerenza normativa come indicheremo
nella nostra relazione". "Ci sono state probabilmente - prosegue
Fabbri - una serie di concause che possono, purtroppo, aver
provocato l'incidente verificatosi il 12 luglio scorso sulla
tratta Andria-Corato, come abbiamo avuto modo di constatare in
occasione della missione istituzionale sul luogo del disastro".
"Alla magistratura, che proprio ieri abbiamo audito nella
persona del Procuratore di Trani, dottor Francesco Giannella -
aggiunge Fabbri - spetterà il compito di individuare le singole
responsabilità. La nostra Commissione deve accertare, invece, in
riferimento alla sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, le
negligenze e le omissioni del sistema di sicurezza dei trasporti
ferroviari, per poter fornire un contributo anche in termini di
proposta legislativa". "Si deve evitare che, tra le pieghe della
confusione normativa - rileva - si possano annidare le omissioni
che provocano disastri". "Nelle prossime settimane, dopo
l'audizione del ministero dei Trasporti - conclude - chiuderemo
l'inchiesta e la relazione da presentare al Parlamento".
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