È stato il padre di Marco Basile - il
32enne in carcere da ieri a Bari per l'omicidio della compagna
convivente Donata De Bello - a denunciare il figlio ai
Carabinieri dopo che questi gli aveva confidato di aver "fatto
una cosa grossa, qualcosa di tragico".
Il delitto è avvenuto nella tarda serata di mercoledì,
nell'appartamento in corso Sonnino, nel quartiere Madonnella di
Bari, dove i due convivevano. La vittima, però, è stata trovata
soltanto il giorno dopo, nel primo pomeriggio, dopo la
segnalazione fatta agli investigatori dal padre del presunto
assassino. Quando i militari sono entrati in casa, hanno trovato
il cadavere chiuso in un armadio nella camera da letto, avvolto
in un cellophane e poi in un tappeto e legato con delle corde.
Dopo la morte della donna, 48enne barese, Basile avrebbe
lasciato l'appartamento e vagato per tutta la notte. La mattina
ha poi telefonato al padre, si è fatto andare a prendere da casa
e ha cominciato a confessare.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA