Ci sono voluti più di due anni per notificare un avviso di conclusione delle indagini preliminari a nove indagati, tutti ex dirigenti della Asl di Bari fra i quali l'ex direttore generale Lea Cosentino, ribattezzata dalla stampa 'lady Asl, accusati di abuso d'ufficio per fatti relativi agli anni 2008-2011.
Alcuni degli episodi contestati dalla Procura di Bari sono ormai prescritti e riguardano presunte proroghe illegittime del servizio di trasporto dei pazienti nefropatici verso e dai centri di dialisi.
L'indagine della Guardia di Finanza, coordinata dal pm
Gaetano De Bari, è stata avviata nel 2013 e avrebbe accertato
presunti abusi compiuti per anni dai direttori generali,
sanitari e amministrativi che si sono avvicendati nella Asl di
Bari. Questi - secondo l'accusa - hanno indebitamente concesso
proroghe - fino alla fine del 2011 - del servizio di trasporto
pazienti scaduto nel maggio 2008, senza espletare una gara, così
come previsto dal Codice degli Appalti e dal Codice dei
Contratti.
Nel fascicolo sono indagati gli ex direttori generali Lea
Cosentino e Nicola Pansini, gli allora direttori amministrativi
Francesco Lippolis e Massimo Mancini, gli ex direttori sanitari
Rosa Porfido e Vito Gregorio Colacicco, gli ex dirigenti
dell'Area Gestione Patrimonio Giovanni Molinari e Rachele
Popolizio e l'allora commissario straordinario della Asl di Bari
Angelo Domenico Colasanto. Ad alcuni di loro l'avviso di
chiusura indagini, datato luglio 2015, è stato notificato più di
anni fa, ma ad altri soltanto oggi, a quasi dieci anni dai
fatti.
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