E' morta la ragazza di 15 anni che ieri a Ischitella (Foggia) era stata ferita al volto da un colpo di pistola sparato dall'ex compagno della mamma, Antonio Di Paola, di 37 anni, che, dopo una fuga nelle campagne circostanti il paese, si è ucciso sparandosi con la stessa arma, una calibro 22. La ragazza è morta poco prima delle 7 di questa mattina per un ennesimo arresto cardiaco.
"La vera difficoltà a dare risposte certe è l'individuazione del livello di pericolosità. Questa ragazza è morta per una concatenazione di situazioni non prevedibili, se non che la mamma avesse una relazione con un convivente di questo genere". Parlando con l'ANSA, il presidente del Tribunale per i Minori di Bari, Riccardo Greco, spiega come la giustizia minorile, e accanto ad essa i servizi sociali, abbiano seguito negli anni la vicenda della 15enne. Rispondendo a chi accusa i servizi sociali di non aver fatto abbastanza, Greco spiega che "l'apparato di tutela esiste e funziona".
Il luogo dell'aggressione
La quindicenne, Nicolina Pacini, ieri, intorno alle 7.30, stava scendendo le scale di via Zuppetta, a Ischitella, per raggiungere la fermata dell'autobus che l'avrebbe condotta a scuola, a Vico del Gargano, quando è stata avvicinata da Antonio Di Paola, che - probabilmente - le ha chiesto notizie della mamma, Donatella Rago, di 37 anni, fino ad un mese fa la sua compagna.
Al rifiuto della ragazzina, l'uomo avrebbe sparato colpendola al viso. Donatella Rago è stata raggiunta dalla notizia mentre si trovava in una località della Toscana dove lavora e dove, pare, avesse cominciato una nuova relazione. Antonio Di Paola non si dava pace e voleva in tutti i modi ritornare insieme alla donna che di recente lo aveva denunciato due volte per minacce, l'ultima un paio di settimane fa. Nicolina Pacini, a causa delle condizioni di disagio famigliare, viveva a casa dei nonni ai quali era stata affidata dai servizi sociali insieme al fratello.
Nicolina era nata e cresciuta a Viareggio (Lucca), dove aveva frequentato le elementari del Terminetto e l'istituto De Sortis al Varignano. Nella cittadina versiliese vive il padre, Ezio Pacini, custode ai bagni pubblici di piazza d'Azeglio, e a Viareggio era tornata a stare, sembra da un mese, la madre della ragazza, Donatello Rago. Lo riporta la Nazione che ha parlato anche con il padre prima che l'uomo, insieme alla madre della quindicenne, partissero in treno per Foggia. "Era diventato un incubo. Un inferno - queste le parole di Pacini sulla Nazione confermando le minacce di cui ha parlato Donatella Rago -. Ogni giorno le telefonava, le mandava sms, la intimidiva. Minacciava noi e i nostri figli che non c'entrano nulla". Pacini conferma anche le denunce per quelle minacce: "Ci siamo rivolti spesso ai carabinieri di Viareggio e di Ischitella. Abbiamo fatto vedere i messaggi e ascoltare gli audio. Ma nessuno ha fatto nulla. E hanno permesso a quella bestia di fare del male alla nostra bambina. Se l'e' presa con un'innocente sparandole in faccia".
"Addio Piccolo Angelo", "Riposa in pace"; "Vivrai per sempre in paradiso", e "Che il tuo assassino possa bruciare all'inferno". Sono alcuni delle decine di messaggi sulla pagina Facebook di Donatella Rago, mamma di Nicolina. Ai messaggi di condoglianze, però, si aggiungono anche quelli di chi giudica in maniera spietata e accusa la donna, che non viveva più con sua figlia in Puglia, di "avere lasciato Nicolina in balia di un matto, da sola". "Alla fine i responsabili sono sempre i genitori", puntano il dito alcuni internauti ai quali però in molti rispondono in maniera piccata: "Vergognatevi a sputare sentenze in questo momento". E altri, amici della madre della vittima, aggiungono: "Conosco Donatella e i suoi figli, e sinceramente leggere certi commenti di certe donne è segno della immaturità che avete". "Che questa povera mamma trovi la forza per la perdita di sua figlia - si legge infine in altri commenti - ma spero trovi la forza anche per denunciarvi tutti...siete pietosi e vergognosi!!!!!".
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