"Le bombe inabissate durante la
seconda Guerra mondiale sono ancora oggi fonte di pericolo", e
l'Associazione nazionale vittime civili di guerra (Anvcg) e il
suo dipartimento Ordigni bellici inesplosi, "lanciano l'allarme
in vista dell'estate. In una nota, l'Associazione evidenzia che
"nel 2017 i nuclei Sminamento difesa antimezzi insidiosi della
Marina militare, hanno rimosso circa 22mila residuati bellici
tra mare, laghi e fiumi. E nella prima metà di quest'anno sono
già oltre diecimila". "I ritrovamenti - aggiungono - non sono
comunque mancati", tra cui quello di "un ordigno bellico
inesploso a poche decine di metri dalla riva, il 17 giugno a
Cerveteri (Roma)". "Inoltre - prosegue l'Anvcg - la scorsa
estate alcuni ragazzi, in vacanza a Torre Colimena (Taranto),
hanno identificato una bomba d'aereo a meno di 20 metri dalla
riva e soli due metri di profondità".
Quanto al comportamento che un sub deve adottare se pensa di
avere individuato un residuato bellico, l'Anvcg spiega che "la
cosa più importante è non cedere alla tentazione di toccarlo o
smuoverlo: la prima cosa da fare - conclude l'associazione - è
segnalare agli altri sub di allontanarsi, e se possibile
collegare un galleggiante da segnalazione ad un masso non troppo
vicino al presunto ordigno. Quindi segnare il punto Gps e
avvisare la Capitaneria di Porto".
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